Una siringa nelle vene
un calcio alla malinconia
per vincere la solitudine e
 lasciarsi trasportare via,
per provare quell’ebrezza
di volare su nel cielo
per trovare quel sorriso,
chissà poi quando e
dove l‘avrai smarrito.
per mescolarsi tra I colori e
lasciare il mondo fuori.
 Una siringa ancora,
per un po’ di fantasia,
per vivere diversi e
ubriacarsi di follia.
Una siringa ancora e,
non sei  più la stessa,
ti doni al uno o l’altro
ti usano come uno straccio
ma a te sembra non fregartene e ,
prosegui la tua strada
 in cerca di qualcosa
che ormai
neanche sai cos’è.
 E ti litighi con i tuoi che,
non vogliono darti soldi
gli gridi  il tuo disprezzo
ma loro non hanno colpa
e tu lo sai.
Una siringa ancora ma
ormai nessuno più te la da
si son stufati di farti credito
non c‘è nessuna pietà.
E ti ritrovi sola,
rannicchiata in un angolo di strada
la gente ti guarda infastidita
ti giudica ma non si ferma.
E torni indietro nel tempo,
quando correvi dentro un prato
e gridavi felice
mamma papà voglio il gelato
e capisci all’improvviso
che quello che hai cercato
lo potevi trovare nel tuo isolato .
E cerchi di tornare indietro ma ormai
non ce la fai
un urlo di sirena ed è così  che te ne vai….
Sola, sola…  più che mai
Valluzzi Rocco – Da una storia vera

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